lunedì 20 febbraio 2012

8° ADCC ITALY

Il ritrovo è alle 8.30 per partire alla volta di Castelletto Ticino, ridente località sulla riva piemontese dell'omonimo fiume, per partecipare all'8° ADCC Italy Submission Fight Championship.
Ma prima ho un appuntamento molto importante da rispettare il cui esito può mandare a monte la giornata intera senza farla cominciare: "La Bilancia".
Sono quattro giorni che sono a dieta strettissima ed è dalla sera prima che non mangio e non bevo niente.
Mercoledì mattino il mio peso era di 92,2 e devo scendere a -88 limite della mia categoria. Quattro chili e rotti da eliminare. Il mio stomaco è dalle cinque che si lamenta, offeso a morte per il castigo inferto. Ma gli sforzi sono stati ripagati. Sul display della bilancia leggo 88,3. Evvai! Non mi posso permettere di fare colazione, solo una tazza di caffè amaro e un aspirina per cacciare un fastidioso mal di testa che mi assilla da due giorni.
Mi passa a prendere Martino, mio compagno di avventura e bastone della mia vecchiaia.
Siamo tra i primi ad arrivare quando fervono ancora i preparativi. La giornata si annuncia densa di avvenimenti in quanto oltre a noi ci sono in contemporanea una decina di tornei di kickboxing; dal semi al light-contact e forse anche di qualcos'altro. Ma la mia attenzione si è gia spostata alla ricerca della bilancia ufficiale dell'evento, quella sulla quale bisogna salire prima di combattere, proprio come nel JJ. Spero che non si discosti troppo dalla mia altrimenti sarebbe un problema. Mi metto in tenuta da gara, trattengo il fiato e... 87,2. Ma vieeeeni! Pesa di meno.
Gonfio e tronfio prendo una barretta dalla borsa e me la gusto briciola dopo briciola e quasi mi commuovo. Altro cafferino, goccetto d'acqua ma senza esagerare e pure una pennica di mezzora. Poco alla volta il palazzetto viene invaso da orde di ragazzi e ragazze per i vari tornei di Kick, che vociano, ridono e maledizione a loro si scofano sfilatini, focacce, brioche e bibite gassate. Mi viene da pensare che nella kick non esistano categorie di peso visto che nessuno di loro si preoccupa di trattenersi minimamante, sono tutti impegnatissimi a mangiarsi la qualunque. Giusto per togliermi lo sfizio, ma anche per allontanarmi da quella tortura vado a ripesarmi e mi imbatto subito in un'atleta che smoccola bestemmie a ripetizione perchè è fuori peso e che inveisce contro la bilancia in quanto a suo avviso non è stata tarata correttamente. Oh oh! Vuoi vedere che... no non è possibile. Mi svesto ad un tale velocità che Clark Kent sembra un dilettante, salgo sulla bilancia e... 88,7. Ma non ci credo. Scendo e risalgo una decina di volte ma niente, sono abbondantemente fuori peso. Diversi atleti son stati tratti in inganno allo stesso modo e si preparano nei modi più disparati e disperati a perdere anche un chilo correndo avvolti in un sacco di cellophane. Io mi informo sul tabellone dell'evento e scopro che nella mia categoria siamo solo in due e che quindi essendo già una finale si disputerà alla fine. Così ho qualche ora di tempo per smaltire. Intanto dopo un breve briefing sul regolamento si comincia con tutte le eliminatorie della classe B dai pesi più leggeri a salire. Gli iscritti sono circa una sessantina, non molti per fortuna e prevedo di combattere intorno alle tre del pomeriggio. Nessuna previsione fu mai così sbagliata. Dei sette Tatami a disposizione solo uno è dedicato alla submission. In ogni caso rimango attivo in quanto tra poco toccherà a Martino. Nel frattempo arrivano Luca, Honda e Manuel a dare una mano. Scopro che l'avversario di Martino è un forte atleta proveniente dalle MMA che Honda conosce benissimo essendosi allenato con lui diverse volte. Match impegnativo ma alla portata del nostro alfiere. Purtroppo però dopo appena un minuto Martino si fa male ad una spalla facendomi temere il peggio. Fortunatamente il medico intervenuto ci rassicura dicendo che non si tratta di lussazione ma probabilmente di un trauma distorsivo. Per me si può anche abbandonare ma Marti vuole continuare. Ovviamente non è più all'altezza del suo avversario che lo chiude con una leva al piede. Peccato sarà per la prossima. L'importante è che non si sia fatto male seriamente. Mi ripeso; 88,5. Aspetto ancora prima di andare a correre visto che la competizione procede a rilento. Scesa l'adrenalina cado in uno stato catatonico mi gira la testa, mi sento debole e ho bocca e gola riarse dalla sete. Alla fame non ci penso nemmeno più, la sete è molto peggio. Mi accuccio in un angolo steso su un giaciglio di fortuna come un clochard pronto a passare la notte. Il caldo soffocante e il frastuono assordante del palazzetto mi fanno cadere in uno stato di semi incoscenza dal quale faccio fatica ha riprendermi. Mi ripeso...88,3. Ancora quattro etti. Decido di andarmi a fare una passeggiata nei dintorni. Non è neppure una brutta giornata, sole pallido, clima mite e aria fresca che per un attimo mi rigenera testa e polmoni. Mi rituffo nel palazzetto ormai saturo di persone ansanti e sudate. Vi lascio immaginare il profumo di umanità che mi assale. Pipì, bilancia e ... 88,1. Mi ributto nel mio angolo sdraiato su borsa e giaccone e osservo qualche incontro. Finalmente è iniziata la classe A.
Fuori si è fatto buio e l'orologio segna le 19.05. Iniziano la finali e io inizio a scaldarmi. Accenno a una corsa leggera ma mi devo subito fermare; sono tachicardico, ho i conati di vomito e mi gira la testa. La disidratazione sta avendo la meglio. Mi ripeso... 87,7. Bene inizio a integrare con zuccheri, sali e qualche lacrima d'acqua. Sollecitato da Honda inizio a fare un pò di push-push, entrate, sprawl, esercizi a terra e miracolo sto bene: sono completamente fracico di sudore e infracico pure l'incolpevole Honda vestito a festa. Ormai il peso non è più un problema così reintegro ancora; zuccheri, sali e acqua. Tocca a me. Peso ufficiale 87,8. Salgo sul Tatami. Sto bene. Sono lucido e motivato a far bene. Visto il regolamento ADCC che prevede un round da 8 minuti di cui i primi 4 senza assegnazione di punti positivi ma solo negativi e passività decido di lasciare l'iniziativa al mio avversario. Anche perchè di fronte ho un nera di Sambo, un'atleta svizzero con 15 anni di età in meno di me. Dopo circa 2 minuti di clinch ma senza risultati lui chiama guardia cercando un improbabile armlock. Io difendo senza problemi, stabilizzo e incasso il punto per la penalità inflitta al mio avversario e comincio a macinare. Faccio 10 punti con due passaggi di guardia un raspage e due punti di penalità comminati al mio opponente per aver chiamato guardia. Gli ultimi 2 minuti controllo e concedo qualcosa al mio avversario, anche perchè non ne ho più ma sinceramente non sono stato mai in pericolo serio. Finisce il tempo e il "putain" esclamato dal mio avversario mi fa capire che ho vinto. Ringraziamenti di rito, baci e abbracci e un attimo dopo sono in macchina con Martino che torno a casa. Chiudo gli occhi e per un attimo mi sembra di svenire. L'ipoglicemia ci mette un pò a passare e quando mi ripiglio mi sembra che tutto questo non sia successo, che la giornata non sia mai cominciata. Ma arrivo a casa, sono quasi le nove e mio figlio mi corre incontro tutto eccitato. Io gli regalo la coppa che ho vinto e lui tutto felice la va a far vedere a sua mamma e sua sorella.
E' tutto vero.

lunedì 13 febbraio 2012

Giusto qualche spunto!

In questo breve video Jason Scully ci propone e ci propina materiale per lavorare fino alla prossima estate; ovviamente mi rivolgo alle cinture colorate che lavorano già da tempo dalla mezza guardia e che, giustamente, nutrono ancora qualche dubbio al proposito.
See you on the Tatame.