martedì 7 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO - MESE DI SETTEMBRE

Settembre non ha disatteso le sue aspettative e, come detto, è stato veramente impegnativo sotto ogni profilo:
familiare, professionale, sportivo.
Ma ovviamente, in questa rubrica, parliamo di Jiu-Jitsu e non dei miei problemi.
I corsi sono ripartiti alla grande con tante presenze, anche di nuovi iscritti, sia a Varese che a Cadrezzate.
Anche il corso bambini devo dire che, senza un grammo di pubblicità, gode di ottima salute con nove bambini iscritti.
Per questo inizio di stagione ho deciso, in funzione di quello che ho visto in una delle prime lezioni, di tornare a lavorare sulle basi: per i nuovi iscritti ma anche e soprattutto per i praticanti più esperti che, a volte, sono bravissimi a lavorare in guardie dal nome esotico ma un po' meno a sfruttare tecniche ben più semplici ma altrettanto efficaci.
Anzi personalmente, quando sono in difficoltà, cerco di tornare alla base ovvero in quelle posizioni, chiamiamole neutre, che mi permettono di ricominciare a lottare da zero, al pari col mio opponente.
Importante quindi il concetto di ritornare nella guardia del mio avversario o di riprenderlo nella mia.
Ovviamente questa, mi ripeto, è solo, si fa per dire, la base.
Che tutti dobbiamo costruirci, pezzo per pezzo, mattone dopo mattone.
Potrebbe essere noioso lo so, ma vi assicuro che il vostro JJ potrà solo crescere.
Esempio alquanto banale e scontato, che forse si può applicare anche ad altri aspetti della nostra vita, decidete voi, è che una casa senza fondamenta e strutture portanti solide è destinata a crollare.

Parlando di strutture solide ho avuto la fortuna di conoscere, ad un seminario a Zurigo, Marcus "Buchecha" Almeyda, da due anni numero uno nel ranking mondiale IBJJF e campione indiscusso anche di Grappling e, cosa non del tutto scontata, bravissimo insegnante e persona molto educata e rispettosa.
I grandi sono grandi in tutto e, nel suo caso direi ancora di più dall'alto del suo metro e 95 a fronte dei suoi 110 chili, che porta a spasso con una leggerezza ed eleganza incredibili.
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è stata, sotto una barba incolta, una faccia da bravo ragazzo che mal si accompagna alla sua fame di vittorie e a tutto quello che poi dimostra sul Tatame. Niente faccia perennemente corrucciata, nessun sguardo da duro o atteggiamento neanche lontanamente ostile. Solo modi gentili e disponibilità con tutti.
Il seminario, che in teoria doveva durare 2 ore, si è protratto praticamente per quasi tre in quanto Buchecha continuava ad insegnare, dare consigli, ridere e scherzare con tutti i ragazzi presenti.
Foto finale d'obbligo più selfie a profusione per chiunque.
Tecnicamente ha spiegato un tipo di controllo, che lui stesso chiama Kimura Control, in quanto si controlla il braccio dell'avversario proprio utilizzando la figura 4 tipica di questa leva ma per controllare l'avversario, da e in diverse posizioni, creando di fatto un dominio assoluto sullo stesso e aprendoci una serie di soluzioni a seconda di una reazione piuttosto che un'altra.
Davvero interessante. Nelle prossime settimane approfondiremo quanto visto a Zurigo.

Mi sembra giusto dedicarvi questo bellissimo HL, l'ultimo di tanti realizzati su questo incredibile atleta che, ricordiamolo, ha solo 23 anni.




Altro motivo di soddisfazione è stata la gara di Montichiari dove, alla prima uscita stagionale, i pochi ragazzi presenti si sono egregiamente comportati.
Come mia abitudine non parlo mai dei singoli ma dico solo che, con qualche distrazione in meno, il bottino sarebbe stato sicuramente più pesante e comunque, concludo, faccio i complimenti a tutti per la grande voglia di lottare a tutti i costi seppur non in perfette condizioni di salute.
Gradirei soltanto che gli agonisti, o comunque chi inizia a praticare o esprime la voglia di gareggiare, si affidi totalmente ai consigli dei rispettivi maestri e di nessun altro.
Prossimo appuntamento il Milano Challenge a metà novembre.

E finalmente, tra pochi giorni, arriva Felipe.
Sono veramente felice che abbiate la possibilità di conoscere un grande atleta, un grande insegnante e una grande persona.
Se dovessi usare soltanto un aggettivo per descrivere Felipe userei proprio questo: grande.
Al contrario di Buchecha però, non grande nelle dimensioni, visto che è solito gareggiare nei 57 chili e che il suo soprannome è "Magrinho".
Da questa settimana inizieremo con le iscrizioni ufficiali all'evento dove, spero, possiate presenziare tutti il più possibile.

SEE YOU ON THE MAT!