venerdì 27 marzo 2009

Torino Jiu Jitsu Challenghe 2009. - Il mio primo incontro.

E’ passata quasi una settimana dal mio primo combattimento di BJJ: così ora ne posso parlare con il dovuto distacco.

Sono approdato al Jiu Jitsu in un periodo in cui ero alla ricerca di una disciplina per la difesa personale, e col tempo la disciplina si è trasformata in un passatempo che unisce il gioco all’attività fisica.

Non pensavo che sarei mai andato a fare una gara. Una competizione è ben lontana dallo spirito con cui vado in palestra. Ci devi mettere un po’ di cattiveria, se vuoi vincere. Oppure basta la grinta?

Perché mi sono iscritto, non lo so. E senza saperlo mi sono trovato al momento fatidico, con il mio avversario di fronte. “Che faccia da bravo ragazzo” ho pensato. “Ma perché uno dei due deve perdere? In fondo non ci conosciamo neppure”.

Comunque ormai ero lì, non potevo più tornare indietro.

Cinque minuti, è quanto dura un incontro. Ma per me sono durati un’eternità. Perché anche se nel BJJ è difficile procurarsi dei traumi, l’emozione del primo confronto è tanta. Così tanta, che il tempo si dilata in modo pazzesco.
Ancora adesso mi stupisco di come dieci secondi di filmato siano stati vissuti come tre o quattro volte più lunghi. E poi, sempre per la tensione, diventi rigido come uno stoccafisso e la bocca si secca come se avessi bevuto la sabbia del deserto a mezzogiorno.

L’incontro, fino al terzo minuto, si è svolto senza che nessuno dei due dominasse l’altro. Ma avevo già consumato tutte le mie energie. Non ne avevo più. Volevo solo che tutto finisse in fretta per distendermi a respirare con calma.

Avevo fame d’aria.

La stanchezza mi ha fatto perdere più di un paio di ghiotte occasioni, ma le ho notate solo sul filmato. Insomma: il fiato e la tecnica sono le prime cose che devi avere quando sali sul tatami. E io non avevo più né l’una né l’altra.

Così, per farla breve, ho perso l’incontro. Ma è stata una bella esperienza.
Mi ha fatto venire voglia di allenarmi ancora di più, di mettermi ancora alla prova, e magari di provare qualcosa senza kimono.
Che a me il kimono non è mai piaciuto. Ma questo è un altro discorso.

P.S. ovviamente, complimenti al mio avversario.

5 commenti:

moli ha detto...

Bravo matteo ottimo incontro. te la sei giocata alla grande.

moli ha detto...

Bravo matteo ottimo incontro. te la sei giocata alla grande.

breeze ha detto...

In te apprezzo l'umiltà e la voglia di mettersi in discussione. Sicuramente trarrai molto da questa esperienza, non solo dal lato umano, ma credimi anche tecnico. La tecnica e la condizione atletica non si possono inventare, possiamo solo ricercarle attraverso il duro lavoro sul Tatami e le competizioni sono il mezzo, e non il fine, per raggiungerle più rapidamente.

tommi ha detto...

Bravo Matte!!
E complimenti per la sportività!!
Un abbraccio

Fabrizio La Racca ha detto...

Bravo Matteo per esserti messo in gioco: d'altronde la prima esperienza di gara non si scorda mai, e pochi la possono annoverare tra le loro esperienze.
Ci si vede domani (martedi')