lunedì 16 febbraio 2015

DIARIO DI BORDO - "CI SONO UN BRASILIANO UN AMERICANO ED UN ITALIANO..."

Finalmente riesco a scrivere un resoconto del soggiorno di Felipe Costa in Italia.
Devo ammettere che è stato veramente estenuante dover gestire seminari, trasferimenti, ospitalità e persino un apprezzatissima gita turistica nella bellissima Firenze.
Felipe, ed anche il buon David che lo ha accompagnato, è rimasto davvero entusiasta di tutto.
Dall'accoglienza alla disponibilità delle persone, dalla bellezza del nostro paese alle squisitezze della nostra cucina.
Per certi tratti mi sembrava di vivere dentro una barzelletta del tipo: "ci sono un brasiliano, un americano ed un italiano...in giro per l'Italia a fare Jiu-Jitsu e a rimpinzarsi di pasta, pizza e gelati".
Vi assicuro che, aldilà di qualsiasi scontato luogo comune, questo era il programma delle nostre giornate.
Nulla di scontato, invece, nell' espressione di stupore dei nostri due ospiti nel vedere la facciata del Duomo di Firenze o di quella di Milano.
Nel vedere quanta bellezza nelle strade del centro di queste città, aggiungo anche Genova visitata velocemente, e a quante tipicità l'Italia può offrire sotto ogni aspetto.
Come detto mi sembra scontato parlare sempre di arte, cucina, moda.
Ma voglio parlare del camminare tra i vicoli, fare una foto ad un antico negozio da ciabattino, bere un caffè e mangiare un dolce alle mandorle in una pasticceria fondata nel 1732, fotografare persino un cavolo romanesco come se fosse un'opera d'arte, che in effetti è!
Devo dire che tutto questo mi ha fatto riflettere su quanto siamo scontati noi, e non le cose che ci circondano.
















Adesso basta cavoli miei e parliamo di Jiu-Jitsu!
Nel seminario tenuto a Varese, Felipe, partendo da un concetto base di guardia ha spiegato quanto sia importante mettere in una condizione di non-confort il proprio avversario.
Questo ci permette di iniziare una tecnica, qualunque essa sia, con il vantaggio di poter sfruttare appunto la condizione non comoda del nostro opponente.
Nello specifico e semplificando, se l'avversario ci controlla totalmente lavorando dal suo lato destro perché accanirsi a voler passare ad ogni costo da quel lato quando, forse, portandolo sulla sinistra posso trovarlo impreparato e sorprenderlo? Se poi non succede posso nuovamente cambiare e tentare un altro approccio e comunque finché non ci provo non lo potrò mai sapere.
Alla fine non è mancata la parte del rolling e, chi ha lottato con Felipe, avrà sicuramente sperimentato questo concetto, che lo ha reso famoso, del minimo sforzo e massima resa.
Ringrazio l'amico e collega Professor Juan Neves per aver partecipato ed aver portato alcuni suoi bravissimi atleti al seminario.


















Alla domenica, di buon ora, siamo partiti alla volta di Casale Monferrato ospiti di Professor Sandro Spampinato e del suo Team, che ovviamente ringrazio di cuore.
Per l'occasione Felipe ha mostrato il lavoro dalla guardia proponendo diverse soluzioni per sbilanciare l'avversario per poi, a seconda della sua reazione, attaccarlo con l'intento di rovesciarlo passandogli simultaneamente la guardia o andando per la presa alla schiena in quello che è, di fatto, il suo caratteristico gioco e che gli ha permesso di vincere tanto nella sua carriera agonistica.
Ancora una volta ha rimarcato l'importanza di capire il concetto e non la singola tecnica o dettaglio.












Al lunedì sera, di ritorno da Firenze, tappa a Genova dagli amici Professor Andrea Cocco e Lorenzo Pozzolo.
Da precisa richiesta loro Felipe ha mostrato il Leg Drag e relativa presa della schiena.
Due ore di tecnica pura adatta ad una platea di grado avanzato.
In ogni caso, non avevo dubbi, Felipe ha impressionato per l'accuratezza nello spiegare dettagli che appunto non sono sempre alla portata di tutti.
Non poteva mancare alla fine una fantastica focaccia di Recco che Felipe e David, ma anche il sottoscritto, hanno divorato tra i vari gemiti ed "Oh my God" a profusione.













Martedì ancora nella nostra Accademia di Varese per un approccio davvero singolare che, io in prima persona, non avevo mai visto.
Dalla mezza guardia anziché attaccare l'avversario in Underhook, cosa che fanno tutti me compreso per cercare il raspage o la presa della schiena, cambiare lato attaccando la gamba lontana e, passando per la Turtle, rovesciare l'opponente con una semplicità che mi è venuta voglia di pigliarmi a schiaffi da solo esclamando perché non ci abbia mai pensato.
Abbiamo chiuso il tour europeo di Felipe mercoledì mattina, nella sede di Besozzo, con pochi fortunati che hanno avuto modo di vedere la sequenza mostrata nel seminario di Casale Monferrato e di un ultimo rolling tecnico.

Tutte le tecniche che Felipe ha mostrato in Italia le potete trovare sulla sua Accademia On-Line all'indirizzo www.brazilianblackbelt.com che raccomando di visitare.

Di questa esperienza mi rimane davvero tanto: la tecnica che vince sulla forza; la semplicità di una persona che conosce il prezzo che c'è da pagare per essere e continuare ad essere tra i migliori al mondo; l'amicizia di una persona che mi ha insegnato che l'umiltà è la nostra migliore compagna di allenamento.
Per chiudere, avvalorando quanto detto sull'umiltà, è notizia di oggi che Felipe parteciperà al camp pre-Panamericano, ed ovviamente alla competizione, organizzato dall'amico e compagno di Team Caio Terra, un tempo allievo suo e di Comprido, e che ora tanto ha da insegnare ai suoi Maestri.
Come sempre,
GO BRASA!!!