Che il Jiu-Jitsu regalasse emozioni forti già lo sapevo e quelle vissute ieri si meritano sicuramente il gradino più alto del podio.
Prima di ogni incontro dei ragazzi sento le gambe leggere, le farfalle nello stomaco il cuore che martella in gola. E' solo l'emozione mi dico o forse e' semplicemente paura. Ma di che? Il Jiu-Jitsu e' festa, divertimento, aggregazione. Forse e' sana paura del mettersi in discussione, del rischiare qualcosa di se stessi e forse di non essere all'altezza del proprio avversario ma soprattutto di se stessi. Le mie elucubrazioni vengono improvvisamente interrotte dallo speaker che chiama ad uno ad uno i ragazzi. Di già, ma dov'è la telecamera, il cronometro, ma il tatami non era il numero 2? Perché combatte all'uno cazzo? Le mie paure svaniscono così come sono arrivate, i ragazzi combattono come leoni nell'arena e anche nella sconfitta mostrano un orgoglio che mi fa essere fiero di loro. Portiamo a casa un fantastico quanto funambolico bronzo. Un bronzo che nel mio cuore, nella mia testa e nella mia pancia vale oro.