lunedì 30 novembre 2009

Milano challenge 2009: chi di armlock ferisce di armlock perisce...

Partenza alle 8.30, veloce pausa colazione, strada scorrevole e alle 9.30 siamo al Palaiseo. Giro un po' per il palazzetto con Fabrizio, poi vado a indossare il kimono e cerchiamo un posto per fare un po' di riscaldamento. Lo troviamo in cima alle gradinate, sul duro, freddo e sporco pavimento perché l'area tatami è transennata e accessibile solo allo staff. Il tempo sembra non passare mai, e l'utopico orario di inzio delle lotte è già scaduto da almeno mezz'ora quando una voce da un megafono sembra dire qualcosa che assomiglia al mio nome...ascoltiamo meglio...prprLYkrkNzzX...non si capisce una fava ma sembra abbia detto Lynx, mi precipito, documento alla mano, in mezzo alla massa di cinture bianche davanti alle transenne e gli addetti mi accompagnano al tatami centrale dove mi aspetta, serena e tranquilla, la bilancia. Sta per iniziare la mia prima lotta della giornata...

Federico Tisi è l'arbitro, ci comunica alcune regole di base e, dopo l'indispensabile stretta di mano tra opponenti, impone il COMBATE.
Una volta stabilite le prese salto in guardia, l'avversario resta alto e riesco ad entrare con un'armlock...sono contentissimo e mi vedo già campione del Mundial 2010 cinto d'alloro e portato in trionfo dai grandi nomi del BJJ... dopo un secondo torno con i piedi per terra e penso che la seconda lotta sicuramente non sarà così facile.
Non so quanto tempo passa prima di sentire nuovamente il mio nome, sui tre tatami si avvicendano cinture bianche di tutti i pesi e non riesco a capire con che logica, cerco di tenermi caldo e aspetto, ma l'attesa è snervante.
Il mio avversario è un ragazzo che sembra molto giovane, della BJJ Alliance Italia ed è piuttosto in gamba, si classificherà secondo. Mi finalizza con un armlock iniziato dalla guardia e facilitato dal mio errore di portarmi troppo avanti col busto. Saluto, ringrazio arbitro e avversario e vado a farmi la doccia, mi sa che anche per il 2010 il Mundial lo salto...

Come ogni nuova esperienza anche questa mi ha aiutato a capire qualcosa, due per l'esattezza. La prima è che avere un obbiettivo per cui allenarsi porta ad aumentare la determinazione e l'impegno nell'allenamento che non sempre, lontano dalle gare sono al giusto livello. La seconda è che ho un problema con i "tempi di entrata in gara", non trovo subito la giusta concentrazione e l'apertura mentale indispensabili fin dal primo istante.
Purtroppo per queste cose non credo si possano fare degli allenamenti se non partecipare a più eventi possibili, perciò iniziamo a pensare alla gara di submission del 20 dicembre e vediamo se è il caso di partecipare...
Colgo anche l'occasione per segnalare la buona organizzazione del torneo in oggetto che, nonostante qualche piccola critica nella gestione delle chiamate degli atleti, ha introdotto un ulteriore tocco di serietà in questo tipo di eventi.

2 commenti:

breeze ha detto...

Bella Mik, te la appoggio! In senso lato s'intende. Spero che la tua serietà e voglia di mettersi in discussione sia contagiosa. Alla prossima.

Pjele ha detto...

Bravo Mik, anche io anche io...cmq, da veterana dell'agonismo, posso solo confermarti che il primo incontro, dopo 18 anni di gare, è sempre uno scoglio...mi scaldo strada facendo...ma purtroppo gli avversari che incontri nn sono sempre in ordine di forza. Come dici bene, tante gare e, un piccolo consiglio, un randori prima di iniziare a fare la gara, per rompere il fiato e per entrare, se nn nello shiai (comattimento vero e proprio) almeno nell'ottica del confronto...spero di esserci alla prox...magari a Torino anche col kimono ;)