Messi in archivio, almeno per il momento, i passaggi di guardia della famiglia degli Knee Slide, si è passati ad affrontare un altra famiglia, sempre molto numerosa, di passaggi di guardia: la "Toreada".
Di per sè, la Toreada, non è un passaggio di guardia ben definito ma una posizione dalla quale posso passare la guardia utilizzando diverse tecniche. Il nome stesso deriva dal gesto che il Toreador compie per eludere gli attacchi del toro per poi sorprenderlo da un altra direzione.
Lo stesso Knee Slide, così come il Leg Drag ed altri passaggi, trovano terreno fertile per essere applicati lavorando dalla Toreada.
A questo proposito il video che segue, specifico sul Knee Slide, raccontato dagli Hollywoodianissimi e telegenicissimi nipotini di Helio Gracie.
Nelle prossime settimane approfondiremo ulteriormente questi concetti, sicuramente non di facile assimilazione, ma indispensabili per migliorare il vostro gioco per passare la guardia da in piedi.
Nei video che seguono giusto un'idea di quello fatto in settimana senza dimenticare che il web non può sostituire l'impagabile lavoro svolto sul Tatame.
Nella seconda parte di questo highlight di uno dei più grandi "Passadorés", il campionissimo Rodolfo Vieira ci mostra, subito dopo le proiezioni, la sua travolgente e ubriacante Toreada.
Beh, godetevi tutto il video perchè Max De Michelis, autore di questo HL, ha fatto davvero un lavoro splendido e vi invito ha leggere il suo blog che nulla ha da invidiare ad altri blog più blasonati e dai nomi più altisonanti.
Bella Max! (maxbjj.blogspot.com)
domenica 28 ottobre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 7# DAL 15 AL 20/10)
Settimana contraddistinta dallo studio di una proiezione "rubata" alla lotta libera, l'arm drag e dal ripasso dei passaggi di guardia della famiglia degli "Knee Slide".
E' molto complicato reperire immagini sul Web che tengano presente tutti i dettagli che fanno la differenza durante l'applicazione di queste tecniche. Mi riferisco ai passaggi di guardia, per quanto riguarda l'Arm Drag invece vi affido al più grande liberista della storia: il bulgaro, ora CT della nazionale americana, Ivan Ivanov.
Cambiando completamente discorso vorrei parlarvi di quello che è successo oltreoceano domenica 14.
Infatti, esattattamente una settimana fa, visto il differente fuso orario, nella notte tra domenica e lunedì si svolgeva quello che sarebbe stato e, di fatto è diventato, l'evento mediatico dell'anno.
Jiu-Jitsuisticamente parlando ovviamente.
Mi riferisco al Metamoris Pro dove 12 atleti professionisti, grandi campioni, si sono dati battaglia con un regolamento completamente differente da quello IBJJF.
Infatti l'unico modo per vincere era finalizzare il proprio avversario con qualsiasi tecnica, senza nessun tipo di limitazione, come avviene invece nei campionati organizzati dalla federazione, e senza l'assegnazione di punti e soprattutto vantaggi.
Il tutto in un unico round della durata di 20 minuti.
Promotore della manifestazione svoltasi alla Viejas Arena di San Diego la famiglia Gracie, intesa come le progenie del Grande Mestre Helio Gracie.
L'intento era quello di dimostrare che il Jiu-Jitsu delle origini è cosa ben differente e distinta da quello sportivo, dove le regole troppo limitanti e garantiste hanno modificato, addirittura snaturato dice qualcuno, il vero Jiu-Jitsu.
I più maligni potrebbero leggere tra le righe che per Jiu-Jitsu delle origini s'intenda solo ed esclusivamente il Gracie Jiu-Jitsu e che, il Metamoris Pro, sia stata una mega iniziativa commerciale che, tolte le regole, volesse dimostrare che anche grandi campioni "sportivi" avrebbero avuto non poche difficoltà a vincere.
Il fatto infine che la famiglia Gracie abbia registrato il marchio sicuramente non depone a favore di Rorion & Co.
E' innegabile che a volte si assiste a match dove per dieci minuti due cinture nere si trastullano a vicenda da posizioni non posizioni, sfruttando al massimo tutte le pieghe di un regolamento troppo complicato e quindi interpretabile, ma da qui a buttare tutto nel cesso mi sembra avventato.
E' altresì innegabile comunque che il Metamoris abbia raggiunto, almeno in parte, il suo scopo.
Da una settimana infatti su siti web e social si è scatenata la diatriba, a volte anche feroce, sulla reale valenza di un evento come questo atta a dimostrare il reale valore dei lottatori.
Sicuramente, il fatto di dover cercare la finalizzazione come unico modo per vincere, ha modificato e non poco il modo di combattere, anche in senso difensivista.
La pietra dello scandalo è il match tra il campionissimo Andre Galvao e il rampollo di casa Gracie, Ryron, che al suo attivo ha una esperienza molto limitata da agonista e comunque poco significativa se paragonata a quella del suo avversario.
Gli scommettitori, calcolate che in america si scommette su qualunque cosa, davano nettamente favorito Galvao che avrebbe fatto polpette del povero malcapitato.
Cosi non è stato! Per venti minuti si è assistito all'assalto di Fort Knox e il fortino ha retto.
Addirittura verso la fine del match si è assistito a una qualche fiammata di Ryron contro uno spompato e alquanto rassegnato Galvao.
Figuratevi cosa non è successo!
I sostenitori di Ryron hanno persino accostato, forse in maniera un pò precipitosa, questa impresa a quelle epiche di nonno Helio; i detrattori hanno insinuato che Galvao abbia addirittura "risparmiato" il suo avversario non usando il Jiu-Jitsu di cui è realmente capace.
Insomma non sono mancate le polemiche.
Io non voglio entrare nella discussione e nel merito di chi, di come e perchè, in quanto il Tatame ha dato la sua sentenza e se Galvao non è riuscito a finalizzare Ryron e Ryron non abbia fatto neanche un tentativo per finalizzare Galvao, la cosa non mi interessa.
Questo è Jiu-Jitsu non è calcio!
Purtroppo questo dibattito ha spostato l'attenzione dagli altri incontri che a mio avviso hanno reso memorabile questa iniziativa.
In primo luogo veder che il più grande campione di sempre, almeno in ambito sportivo, Roger Gracie rischia brutto col nuovo astro nascente del Jiu-Jitsu, Marcus "Bucheca" Almeyda, mi lascia perplesso. Calcolate che fino a non più di tre anni fa Roger vinceva Europeo e Mondiale.
Di seguito vi ho selezionato una sequenza dove a un minuto dalla fine Roger esce da un Juji-Gatame da paura.
Per chiudere il discorso Metamoris vorrei infine porre l'accento su quella che, mia personalissima opinione, è stata davvero la rappresentazione di quello che voleva essere il fine di questa iniziativa.
Mi riferisco al match tra il campione del mondo in carica Otavio Sousa della Gracie Barra e Kron Gracie che a parte qualche torneo non ha mai vinto ne mondiali ne panamericano.
Dopo circa 17 minuti di controllo sulle prese il fortissimo e potentissimo Sousa cede al suo avversario che grazie al suo Jiu-Jitsu semplice ma efficace gli passa la guardia, lo controlla e lo finalizza col più classico dei Juji-Gatame.
Papà Rickson sarà sicuramente orgoglioso del suo bambino.
Per chi fosse interessato sulla mia pagina di FB ho postato tutti i matches della serata.
Enjoy!
E' molto complicato reperire immagini sul Web che tengano presente tutti i dettagli che fanno la differenza durante l'applicazione di queste tecniche. Mi riferisco ai passaggi di guardia, per quanto riguarda l'Arm Drag invece vi affido al più grande liberista della storia: il bulgaro, ora CT della nazionale americana, Ivan Ivanov.
Cambiando completamente discorso vorrei parlarvi di quello che è successo oltreoceano domenica 14.
Infatti, esattattamente una settimana fa, visto il differente fuso orario, nella notte tra domenica e lunedì si svolgeva quello che sarebbe stato e, di fatto è diventato, l'evento mediatico dell'anno.
Jiu-Jitsuisticamente parlando ovviamente.
Mi riferisco al Metamoris Pro dove 12 atleti professionisti, grandi campioni, si sono dati battaglia con un regolamento completamente differente da quello IBJJF.
Infatti l'unico modo per vincere era finalizzare il proprio avversario con qualsiasi tecnica, senza nessun tipo di limitazione, come avviene invece nei campionati organizzati dalla federazione, e senza l'assegnazione di punti e soprattutto vantaggi.
Il tutto in un unico round della durata di 20 minuti.
Promotore della manifestazione svoltasi alla Viejas Arena di San Diego la famiglia Gracie, intesa come le progenie del Grande Mestre Helio Gracie.
L'intento era quello di dimostrare che il Jiu-Jitsu delle origini è cosa ben differente e distinta da quello sportivo, dove le regole troppo limitanti e garantiste hanno modificato, addirittura snaturato dice qualcuno, il vero Jiu-Jitsu.
I più maligni potrebbero leggere tra le righe che per Jiu-Jitsu delle origini s'intenda solo ed esclusivamente il Gracie Jiu-Jitsu e che, il Metamoris Pro, sia stata una mega iniziativa commerciale che, tolte le regole, volesse dimostrare che anche grandi campioni "sportivi" avrebbero avuto non poche difficoltà a vincere.
Il fatto infine che la famiglia Gracie abbia registrato il marchio sicuramente non depone a favore di Rorion & Co.
E' innegabile che a volte si assiste a match dove per dieci minuti due cinture nere si trastullano a vicenda da posizioni non posizioni, sfruttando al massimo tutte le pieghe di un regolamento troppo complicato e quindi interpretabile, ma da qui a buttare tutto nel cesso mi sembra avventato.
E' altresì innegabile comunque che il Metamoris abbia raggiunto, almeno in parte, il suo scopo.
Da una settimana infatti su siti web e social si è scatenata la diatriba, a volte anche feroce, sulla reale valenza di un evento come questo atta a dimostrare il reale valore dei lottatori.
Sicuramente, il fatto di dover cercare la finalizzazione come unico modo per vincere, ha modificato e non poco il modo di combattere, anche in senso difensivista.
La pietra dello scandalo è il match tra il campionissimo Andre Galvao e il rampollo di casa Gracie, Ryron, che al suo attivo ha una esperienza molto limitata da agonista e comunque poco significativa se paragonata a quella del suo avversario.
Gli scommettitori, calcolate che in america si scommette su qualunque cosa, davano nettamente favorito Galvao che avrebbe fatto polpette del povero malcapitato.
Cosi non è stato! Per venti minuti si è assistito all'assalto di Fort Knox e il fortino ha retto.
Addirittura verso la fine del match si è assistito a una qualche fiammata di Ryron contro uno spompato e alquanto rassegnato Galvao.
Figuratevi cosa non è successo!
I sostenitori di Ryron hanno persino accostato, forse in maniera un pò precipitosa, questa impresa a quelle epiche di nonno Helio; i detrattori hanno insinuato che Galvao abbia addirittura "risparmiato" il suo avversario non usando il Jiu-Jitsu di cui è realmente capace.
Insomma non sono mancate le polemiche.
Io non voglio entrare nella discussione e nel merito di chi, di come e perchè, in quanto il Tatame ha dato la sua sentenza e se Galvao non è riuscito a finalizzare Ryron e Ryron non abbia fatto neanche un tentativo per finalizzare Galvao, la cosa non mi interessa.
Questo è Jiu-Jitsu non è calcio!
Purtroppo questo dibattito ha spostato l'attenzione dagli altri incontri che a mio avviso hanno reso memorabile questa iniziativa.
In primo luogo veder che il più grande campione di sempre, almeno in ambito sportivo, Roger Gracie rischia brutto col nuovo astro nascente del Jiu-Jitsu, Marcus "Bucheca" Almeyda, mi lascia perplesso. Calcolate che fino a non più di tre anni fa Roger vinceva Europeo e Mondiale.
Di seguito vi ho selezionato una sequenza dove a un minuto dalla fine Roger esce da un Juji-Gatame da paura.
Per chiudere il discorso Metamoris vorrei infine porre l'accento su quella che, mia personalissima opinione, è stata davvero la rappresentazione di quello che voleva essere il fine di questa iniziativa.
Mi riferisco al match tra il campione del mondo in carica Otavio Sousa della Gracie Barra e Kron Gracie che a parte qualche torneo non ha mai vinto ne mondiali ne panamericano.
Dopo circa 17 minuti di controllo sulle prese il fortissimo e potentissimo Sousa cede al suo avversario che grazie al suo Jiu-Jitsu semplice ma efficace gli passa la guardia, lo controlla e lo finalizza col più classico dei Juji-Gatame.
Papà Rickson sarà sicuramente orgoglioso del suo bambino.
Per chi fosse interessato sulla mia pagina di FB ho postato tutti i matches della serata.
Enjoy!
lunedì 15 ottobre 2012
DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #6 DAL 8 AL 13/10)
Dopo due settimane trascorse a studiare tutti, o quasi, gli aspetti che contraddistinguono una proiezione come il Kuchiki Daoshi e un passaggio di guardia, anzi, il passaggio di guardia per eccellenza, il double under con tutte, o quasi, le sue varianti si può finalmente voltare pagina e passare ad altro.
Come spero sia chiaro per tutti il Jiu-Jitsu non è una scienza esatta e come tale non può essere studiata ed assimilata in maniera analitica.
Al contrario la componente creativa e di imprevedibilità rappresenta gran parte di quello che poi avviene durante un confronto con un avversario non collaborativo.
Con questo non sto dicendo che lo studio delle tecniche non debba seguire un approcio razionale, anzi più si ha modo di ripetere meccanicamente una tecnica più si impara, che è poi il principio delle ripetizioni (Uchikomi); sto solo sottolineando il fatto che è difficile, se non impossibile, codificare un programma scritto che ci permetta di "imparare" il Jiu-Jitsu come se fosse una materia scolastica. Non lo è!
Quello che possiamo e dobbiamo fare è praticare, ricercare, sperimentare. Solo così riusciremo ad educare la mente e il corpo ad essere e non a studiare il Jiu-Jitsu.
Ognuno coi propri mezzi, certo. Ognuno con i problemi che quotidianamente deve affrontare, certo.
Ma comunque, in ogni caso, siete voi che decidete il Jiu-Jitsu che volete e potete essere.
Io mi chiedo e vi chiedo, come è possibile fare tutto questo presentandosi sul Tatame una volta sì e due no?
Come è possibile praticare contemporaneamente diversi stili di arti marziali, il più delle volte con concetti diametralmente opposti, in maniera seria e proficua?
Io sono il primo ad incoraggiarvi ad andare a praticare da altre parti con altri Maestri, con altri compagni e metodi di allenamento, ma al contempo vi incoraggio anche a fare una scelta coerente con quelle che sono realmente le vostre aspettative.
Di conseguenza il consiglio che mi permetto di darvi è di praticare Jiu-Jitsu almeno due volte la settimana.
Di seguito un tutorial della proiezione studiata.
Qui invece un highlights del grande Ronaldo "Jacarè" Souza che ci dimostra quanto sia efficace il Kuchiki Daoshi insieme al Kouchi Gari. Devastante!
Il "Double Under"
...e anche un pò di fantascienza...
CHEERS!
Come spero sia chiaro per tutti il Jiu-Jitsu non è una scienza esatta e come tale non può essere studiata ed assimilata in maniera analitica.
Al contrario la componente creativa e di imprevedibilità rappresenta gran parte di quello che poi avviene durante un confronto con un avversario non collaborativo.
Con questo non sto dicendo che lo studio delle tecniche non debba seguire un approcio razionale, anzi più si ha modo di ripetere meccanicamente una tecnica più si impara, che è poi il principio delle ripetizioni (Uchikomi); sto solo sottolineando il fatto che è difficile, se non impossibile, codificare un programma scritto che ci permetta di "imparare" il Jiu-Jitsu come se fosse una materia scolastica. Non lo è!
Quello che possiamo e dobbiamo fare è praticare, ricercare, sperimentare. Solo così riusciremo ad educare la mente e il corpo ad essere e non a studiare il Jiu-Jitsu.
Ognuno coi propri mezzi, certo. Ognuno con i problemi che quotidianamente deve affrontare, certo.
Ma comunque, in ogni caso, siete voi che decidete il Jiu-Jitsu che volete e potete essere.
Io mi chiedo e vi chiedo, come è possibile fare tutto questo presentandosi sul Tatame una volta sì e due no?
Come è possibile praticare contemporaneamente diversi stili di arti marziali, il più delle volte con concetti diametralmente opposti, in maniera seria e proficua?
Io sono il primo ad incoraggiarvi ad andare a praticare da altre parti con altri Maestri, con altri compagni e metodi di allenamento, ma al contempo vi incoraggio anche a fare una scelta coerente con quelle che sono realmente le vostre aspettative.
Di conseguenza il consiglio che mi permetto di darvi è di praticare Jiu-Jitsu almeno due volte la settimana.
Di seguito un tutorial della proiezione studiata.
Qui invece un highlights del grande Ronaldo "Jacarè" Souza che ci dimostra quanto sia efficace il Kuchiki Daoshi insieme al Kouchi Gari. Devastante!
Il "Double Under"
...e anche un pò di fantascienza...
CHEERS!
lunedì 8 ottobre 2012
DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #5 DAL 01 AL 05/10)
Settimana culminata con la prima competizione della stagione, il T1-BJJ di Montichiari, nella bassa bresciana.
Competizione che coniuga all'evento sportivo la beneficenza ad una Onlus a sostegno dei bambini diabetici.
Accompagnati durante il viaggio dall'inconfondibile profumo della campagna, o forse era semplicemente per dirla alla Leslie Nielsen "L'odore della paura", partiamo comodi in mattinata senza fare la solita levataccia.
Ci presentiamo a ranghi ridotti ma come sempre ben motivati.
La struttura che ospita l'evento è un palazzetto moderno e perfino pulito con bagni e doccie funzionanti, ma la cosa più incredibile è che c'era pure una discreta area per il riscaldamento completa di Tatami! Incredibile! Solitamente bisogna rotolare in terra o correre tra corridoi angusti e semibui.
Il torneo è organizzato alla perfezione e le lotte si succedono in maniera continua è ordinata nelle tre aree di gara. Puntualmente le varie cinture e categorie vengono chiamate con una precisione quasi imbarazzante, non sembra vero.
Inizia pure il nostro Michele che vince il primo match perchè il suo avversario non si presenta, grande vittoria immortalata da uno stupendo video.
Per il secondo incontro becca un forte atleta che anch'egli aveva saltato il primo match per lo stesso motivo. Perde ai punti provandoci fino all'ultimo secondo ma subendo fisicamente un avversario più forte di lui.
Ci riprova a fine giornata anche nell'assoluto vincendo la prima lotta con un magistrale triangolo e perdendo il secondo contro il solito gigante che incontra sulla sua strada.
Ottima prova che gli permette di portare a casa un meritato bronzo.
Martino si ripresenta in una competizione ufficiale dopo il brutto infortunio alla spalla patito lo scorso fabbraio proprio in gara e rompe subito il ghiaccio finalizzando il suo primo avversario con un Juji-Gatame in 23 secondi. Manco il tempo di dirgli niente.
Il secondo avversario pare un pò più agguerrito ma riesce comunque a finalizzarlo con uno strangolamento sul finire del tempo e comunque dopo averlo dominato sulle posizioni facendo una fracca di punti.
Per il terzo match, complice un netto calo di concentrazione, si va ad infilare da solo in un triangolo dal quale non riesce più ad uscire. Pazienza, è comunque terzo e bronzo anche lui.
Ultimo a combattere Dennis che finalmente, dopo un'attesa un pò prolungata nell'area di gara, viene chiamato a lottare contro un atleta già affrontato e battuto l'anno scorso.
Nonostante la frattura alle ossa del naso subita solo cinque giorni prima in allenamento il Buzzi vince e convince passando la guardia e mettendo al sicuro il risultato con un bel ginocchio sullo stomaco.
Altra storia nel secondo match, che poi è già finale, contro un avversario che lo pressa pesantemente dalla mezza guardia passando un paio di volta la monta. Più di così non si poteva fare.
Bravo lo stesso per la voglia di confrontarsi che gli permette di guadagnare un meritato argento.
Tre iscritti, tre medaglie. Non male.
I soliti detrattori potranno dire che c'era poca gente e che vincere una medaglia è facile.
Senza dubbio, ma intanto noi eravamo là a far legna, quelli che parlano invece non si sono visti.
La settimana dal punto di vista tecnico era stata incentrata sullo studio di una proiezione, Il Kuchiki-Daoshi o Ankle Pick, e da una serie di varianti del passaggio di guardia per eccellenza: il Double Under.
Concetti che riprenderemo la prossima settimana insieme alla preparazione per la prossima gara col Gi che si terrà il prossimo 4 novembre, domenica, a Massa Carrara.
CIAO.
Competizione che coniuga all'evento sportivo la beneficenza ad una Onlus a sostegno dei bambini diabetici.
Accompagnati durante il viaggio dall'inconfondibile profumo della campagna, o forse era semplicemente per dirla alla Leslie Nielsen "L'odore della paura", partiamo comodi in mattinata senza fare la solita levataccia.
Ci presentiamo a ranghi ridotti ma come sempre ben motivati.
La struttura che ospita l'evento è un palazzetto moderno e perfino pulito con bagni e doccie funzionanti, ma la cosa più incredibile è che c'era pure una discreta area per il riscaldamento completa di Tatami! Incredibile! Solitamente bisogna rotolare in terra o correre tra corridoi angusti e semibui.
Il torneo è organizzato alla perfezione e le lotte si succedono in maniera continua è ordinata nelle tre aree di gara. Puntualmente le varie cinture e categorie vengono chiamate con una precisione quasi imbarazzante, non sembra vero.
Inizia pure il nostro Michele che vince il primo match perchè il suo avversario non si presenta, grande vittoria immortalata da uno stupendo video.
Per il secondo incontro becca un forte atleta che anch'egli aveva saltato il primo match per lo stesso motivo. Perde ai punti provandoci fino all'ultimo secondo ma subendo fisicamente un avversario più forte di lui.
Ci riprova a fine giornata anche nell'assoluto vincendo la prima lotta con un magistrale triangolo e perdendo il secondo contro il solito gigante che incontra sulla sua strada.
Ottima prova che gli permette di portare a casa un meritato bronzo.
Martino si ripresenta in una competizione ufficiale dopo il brutto infortunio alla spalla patito lo scorso fabbraio proprio in gara e rompe subito il ghiaccio finalizzando il suo primo avversario con un Juji-Gatame in 23 secondi. Manco il tempo di dirgli niente.
Il secondo avversario pare un pò più agguerrito ma riesce comunque a finalizzarlo con uno strangolamento sul finire del tempo e comunque dopo averlo dominato sulle posizioni facendo una fracca di punti.
Per il terzo match, complice un netto calo di concentrazione, si va ad infilare da solo in un triangolo dal quale non riesce più ad uscire. Pazienza, è comunque terzo e bronzo anche lui.
Ultimo a combattere Dennis che finalmente, dopo un'attesa un pò prolungata nell'area di gara, viene chiamato a lottare contro un atleta già affrontato e battuto l'anno scorso.
Nonostante la frattura alle ossa del naso subita solo cinque giorni prima in allenamento il Buzzi vince e convince passando la guardia e mettendo al sicuro il risultato con un bel ginocchio sullo stomaco.
Altra storia nel secondo match, che poi è già finale, contro un avversario che lo pressa pesantemente dalla mezza guardia passando un paio di volta la monta. Più di così non si poteva fare.
Bravo lo stesso per la voglia di confrontarsi che gli permette di guadagnare un meritato argento.
Tre iscritti, tre medaglie. Non male.
I soliti detrattori potranno dire che c'era poca gente e che vincere una medaglia è facile.
Senza dubbio, ma intanto noi eravamo là a far legna, quelli che parlano invece non si sono visti.
La settimana dal punto di vista tecnico era stata incentrata sullo studio di una proiezione, Il Kuchiki-Daoshi o Ankle Pick, e da una serie di varianti del passaggio di guardia per eccellenza: il Double Under.
Concetti che riprenderemo la prossima settimana insieme alla preparazione per la prossima gara col Gi che si terrà il prossimo 4 novembre, domenica, a Massa Carrara.
CIAO.
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